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mercoledì 30 novembre 2016

Un fondamento certo è essenziale

René Descartes (Cartesio) intenzionalmente dubitava tutto ciò che si potesse dubitare fin tanto che aveva raggiunto il punto dove si era reso conto che c’era un’unica cosa che non poteva dubitare. Non poteva dubitare di stare dubitando. Non poteva dubitare che non stesse dubitando. Dubitare che stesse dubitando significava provare che stava dubitando. Su di quello non c’era alcun dubbio.

Dalla premessa del dubbio indubitabile, Cartesio si era appellato alla certezza formale fornita dalle leggi della deduzione immediata. Facendo uso di una deduzione impeccabile ne aveva concluso che dubitare esigeva il fatto che stesse pensando, dato che per dubitare il pensiero è condizione necessaria. Da quel punto non erano che pochi passi dal suo famoso assioma: “Penso, dunque sono”. Cartesio, finalmente era arrivato alla certezza, la sicurezza della sua stessa personale esistenza.

La lezione che impariamo da Cartesio è questa: quando siamo assaliti dai dubbi, è tempi di mettersi a cercare con diligenza dei principi primi dei quali siamo certi. Noi edifichiamo sulle fondamenta di ciò che è sicuro. Questo influisce sull’intera struttura dell’apologetica, la difesa e la dimostrazione della nostra fede. È una questione di ordine. Non si può procedere e discutere di cose più avanzate se quella base, quel fondamento non è certo e stabilito.

Riflettete su ciò che l’Apostolo chiama “l’insegnamento elementare intorno a Cristo” (Ebrei 6:1-3). Avete chiarezza su che cosa esso sia (e che non è mai da prendersi per scontato che lo sappiamo veramente) e che trova nel Nuovo Testamento l’annuncio e l’esposizione normativa?

Leggere, per approfondire: 1 Corinzi 3:10–11; 1 Timoteo 6:18–19; 2 Timoteo 2:19.

Tratto da: http://www.ligonier.org/learn/devotionals/building-sure-foundation/?mobile=on

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