domenica 13 gennaio 2013

Ordine e pulizia

Quando la nostra casa è bella pulita ed ogni cosa è al suo posto ci sentiamo bene. C'è un buon odore, non c'è polvere, i vetri delle finestre luccicano e si vede bene attraverso. Inoltre, quando cerchiamo qualcosa, sappiamo dove la potremo trovare e la troviamo! Spesso vorremmo che qualcun altro ci facesse trovare la casa così. Anche se però noi fossimo membri della famiglia reale inglese, anche se pagassimo adeguatamente qualcuno per fare questi lavori per noi, la cosa non ci esonererebbe dalla responsabilità di tenere puliti noi stessi e il nostro ambiente, come pure di conservare ogni cosa al suo posto. 

Lo sappiamo, ma il più delle volte siamo molto negligenti, sporchiamo e non puliamo, usiamo qualcosa e lo lasciamo lì dove capita. Naturalmente abbiamo le nostre "brave" giustificazioni per fare così. Lo sporco, però, si accumula, così come i vestiti su una sedia (magari sporchi), e ci arrabbiamo tantissimo se non riusciamo a trovare quello di cui abbiamo bisogno e la cosa ci fa perdere tempo. Chissà perché....

Se tutto questo accade per le cose materiali, tanto più lo stesso spesso accade per la nostra vita morale e spirituale: anche in quel campo la negligenza genera sporcizia e disordine, come pure evidenti disagi e conseguenze negative, accompagnate, naturalmente dalle nostre "brave" giustificazioni per essere in quello stato (magari arrabbiandoci con altri). Allora è necessario qualcuno che ...ci dia un bello scossone, che ci faccia vedere dove abbiamo sbagliato, che ce lo faccia ammettere e che ci spinga ad impegnarci in una condotta diversa.

Davide era il re "secondo il cuore di Dio", l'eletto di Dio, la cui fama di saggezza e coraggio era ben nota. Era maestro di spiritualità e compositore di canti e preghiere. Si era invaghito, però, di una donna sposata, e non solo l'aveva sedotta e usata, ma aveva fatto in modo che il marito di lei "accidentalmente" morisse in guerra per potersela prendere in moglie (a parte il fatto che, come si usava allora, di mogli già ne avesse). Naturalmente aveva trovato modo di giustificare a sé stesso e ad altri questo suo comportamento. Era stato, però, necessario che un portavoce di Dio, un profeta, lo confrontasse a tu per tu denunciando il suo riprovevole comportamento, smontasse le sue giustificazioni e gli facesse sentire in cuore tutta la bruciante colpa per i suoi misfatti per portarlo a confessarla ed al ravvedimento.

Quel profeta, con coraggio e rischiando "il suo posto di lavoro" e forse la sua vita stessa, aveva fatto vedere a Davide quello che egli non voleva vedere e quando lo vede la cosa non gli piace per nulla... A quel punto Davide sventola bandiera bianca. Basta trovare giustificazioni. La legge morale di Dio non si può contravvenire se non a proprio danno e lui confessa apertamente il suo peccato dichiarando che Dio è giusto quando giudica e condanna. E' allora che Davide comincia a "fare le pulizie" in casa sua e a rimettere ogni cosa a posto. Sarebbe stato necessario tempo e fatica, ma si sarebbe potuto evitare tutto questo "tenendo pulita la casa" e "conservando le cose al suo posto" come regolare "stile di vita" ed allora avrebbe potuto evitare tanti guai.

Avrebbe poi scritto: " Finché ho taciuto, le mie ossa si consumavano tra i lamenti che facevo tutto il giorno. Poiché giorno e notte la tua mano si appesantiva su di me, il mio vigore inaridiva come per arsura d'estate. Davanti a te ho ammesso il mio peccato, non ho taciuto la mia iniquità. Ho detto: 'Confesserò le mie trasgressioni al SIGNORE»,  e tu hai perdonato l'iniquità del mio peccato'" (Salmo 32:3-5).

E' inutile stare a cincischiare: ordine e pulizia è la via di Dio, la via per noi migliore. Grazie a Dio: "Ma se camminiamo nella luce, com'egli è nella luce, abbiamo comunione l'uno con l'altro, e il sangue di Gesù, suo Figlio, ci purifica da ogni peccato. Se diciamo di essere senza peccato, inganniamo noi stessi, e la verità non è in noi. Se confessiamo i nostri peccati, egli è fedele e giusto da perdonarci i peccati e purificarci da ogni iniquità. Se diciamo di non aver peccato, lo facciamo bugiardo, e la sua parola non è in noi. Figlioli miei, vi scrivo queste cose perché non pecchiate; e se qualcuno ha peccato, noi abbiamo un avvocato presso il Padre: Gesù Cristo, il giusto. Egli è il sacrificio propiziatorio per i nostri peccati, e non soltanto per i nostri, ma anche per quelli di tutto il mondo" (1 Giovanni 1:7-2:1-2).

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